Laboratorio 2017 - Alice nel Paese delle meraviglie

Sara Bertinaria è Alice
Pensieri di maggio 2017 - Mi sembra quasi irreale essere arrivata a scriverne, ma eccomi qui, a fare il punto di una delle esperienze più belle del mio fare teatro. 
I ragazzi, i miei magnifici variopinti ragazzi - ma io ho messo insieme adulti, bambini e ragazzi nell'esperienza di quest'anno - del laboratorio, sono andati in scena lo corso 31 maggio, con grandissima ovazione di pubblico. C'è da dire che la decisione di mettere in  scena il celebre romanzo di Lewis Carroll mi parve azzardata nello stesso istante in cui la presi diversi mesi fa, ma nonostante i tanti momenti in cui ho dubitato della riuscita di questo progetto, qualcosa mi diceva che sarebbe andato tutto bene. 
Va bene, per un attimo cedo alla vanità e scrivo questa cosa. C'è chi ha detto che sono una specie di "Creso" del teatro. Parto con un'ideuzza, sembra una uguale a tante, poi col tempo accadono delle cose, e tutto si trasforma in qualcosa di insolito, speciale, unico. Accade ogni volta "qualcosa". Finirò col crederci.
Comincia a esserci un pubblico di aficionados, quelli che vengono a vedere perché sanno di aspettarsi qualcosa di speciale, allora, si sa, è come se ogni volta ci si dovesse inventare qualcosa di nuovo. Anche se stavolta si è trattato di uno spettacolo di fine laboratorio, quindi con tutte le incognite del caso. 

Claudia Moroni è Miss Queen e poi Regina di Cuori

Fatto sta che invece è andata più che bene, che ci sono moltissime richieste di repliche e che ricevo la richiesta di vederlo da parte dei tanti che non hanno potuto assicurarsi un biglietto perché i posti erano terminati. Ora faccio un falò di questa vanità e vado al sodo.
Non potevo portare in scena il classico copione di Alice nel PdM. Anzitutto perché sarei stata costretta a fare tutto esattamente come viene descritto, incluso l'inserimento di personaggi come la finta Tartaruga, le Aragoste, i Gemelli. 
Un bel problema per la logistica. Poi perché intendevo dare risalto ad alcuni personaggi, e dare spazio a nuovi. E soprattutto... perché dovevo reinventarmi quella storia.



Non è una novità che quello di Alice sia un sogno. Ebbene, il sogno nella mia storia viene preceduto da una serie di scene in cui Alice si confronta con la sua quotidianità, e qui compaiono i miei personaggi: due istitutrici, Miss Queen e Miss Leveret (i nomi vi suggeriscono qualcosa?), una governante che fa da voce narrante, una schiera di monelli e monelle con cui Alice inventa giochi ogni giorno. Ebbene, nell'immaginazione di Alice tutti diventano personaggi del PdM, con i loro caratteri e il loro modo di porsi con lei. 
Molti dei miei allievi erano alla prima esperienza. Le prove sono state a volte estenuanti, per tutte le volte in cui hanno dovuto ripetere. Hanno abbracciato questa esperienza con quel senso di sacrificio e impegno che ho richiesto all'inizio e siamo arrivati al traguardo. 
Ora smetto di scrivere. Perché questi allori hanno breve durata e ci sono nuove storie da inventare e nuove esperienze che aspettano. E poi perché il teatro, questo mio teatro, è una creatura in continua trasformazione e il cammino davanti a me è lungo. 
Miss Queen e Miss Leveret sono state Leslie Overstreet e Jane Perry in "Foglie d'erba". Trasformiste e tenaci, qui compaiono in vesti del tutto differenti. Sono il mio orgoglio, con me ormai da più di quattro anni. Quanta forza ha questo mondo, quante emozioni riserva.
Le foto sono di Alessandro Borgogno. 

 

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